Punti di vista

 

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“Il collega che mi evita è sicuramente invidioso”; “se in famiglia non mi ascoltano è perché non ci tengono a me”; “Il capo non mi assegna quel  lavoro perché  ha scarsa fiducia nelle mie capacità…”

Ecco alcuni esempi di conversazioni interne che definiscono dei punti di vista, legittimi, ma che hanno portato ai protagonisti delle conseguenze non proprio desiderabili.

Mario, pensando che tutti siano invidiosi di lui, continua a mettere in atto dei comportamenti diffidenti e schivi che lo hanno in parte emarginato dal suo gruppo di lavoro.

Elena appesantisce con noiose lamentele tutte le sere la sua famiglia, che ormai satura non l’ascolta più.

Gianni trasmette talmente tanta insicurezza con il suo modo di fare, con i mille dubbi e domande, che il suo capo è sempre più titubante nell’affidargli nuovi incarichi.

E se la storia fosse un’altra?

L’essenza del lavoro del coach sta proprio qui, nel proporre e mostrare al suo cliente nuovi punti di vista. Insomma sintetizzando al massimo l’attività del coach potrei dire che si tratta di  “un sovvertitore di punti di vista”, non per indurre le persone a cambiarli, ma per offrire altre vie, nuove scelte.

Ma vediamo cosa ci fa fare il punto di vista che abbracciamo e a cui abbiamo, più o meno inconsapevolmente, aderito.

Innanzitutto ci fa formulare dei giudizi, ci facciamo un’idea delle cose e ne diamo un’interpretazione tutta nostra. Fin qui non ci sarebbe nessun problema, se non che ci convinciamo che la nostra idea sia indiscutibilmente vera. La nostra interpretazione ci fa da guida nel mondo, come fosse un laternino nel buio. Così,  intraprendiamo il nostro sentiero. Se poi è quello sbagliato lo scopriremo alla fine.

Compagni fedeli di questo cammino sono gli stati d’animo, spesso derivati dagli stessi  giudizi formulati in precedenza e discendenti diretti del nostro punto di vista. Talvolta sono proprio loro, gli stati d’animo, che ci fanno prendere una direzione piuttosto che un’altra. In base a come ci emozioniamo, agiamo.

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Qualche  volta però  le nostre azioni non sono proprio opportune come vorremmo, oppure sono i risultati che esse ottengono che non ci piacciono. È così che finiamo in un vicolo cieco.

Avere altri punti di vista da valutare è un po’ come accendere la luce nel sentiero buio e scegliere sin dall’inizio “l’occhiale” a noi più funzionale con cui guardare il mondo e raggiungere i nostri obiettivi.

Cambiare punto di vista può essere la chiave per dare una svolta a ciò di cui non siamo soddisfatti e intraprendere il cammino a noi più congeniale.

Vediamo a questo proposito cosa possiamo fare con il supporto del coach:

-“vedere” un’altra versione dei fatti

-Modificare lo stato d’animo che ci fa stare male o è disfunzionale al raggiungimento dei nostri obiettivi

-agire in modo differente

-ottenere nuovi e  più soddisfacenti risultati

 

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L’illusione anatra-coniglio, a seconda del punto di vista dell’osservatore la figura può apparire come un’anatra o un coniglio (wikiquote)